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Il Cnr sceglie la rete per pubblicare la banca dati su origine uso e modifiche dei termini più antichi dell'italiano

E' online Tlio, il dizionario sulla vita delle parole

Si possono consultare gratis 15mila voci e il lavoro continua

di CRISTINA NADOTTI

ROMA - Davvero affascinante come internet sia la collocazione ideale per uno strumento di studio che guarda al passato. Il vocabolario storico dell'italiano antico, Tlio, acronimo di Tesoro della lingua italiana delle origini, si presenta al grande pubblico dei navigatori. Sul sito www.vocabolario.org ci sono già 15 mila voci, consultabili gratuitamente, che raccontano come le parole che utilizziamo ogni giorno abbiano una vita molto più lunga di quanto immaginiamo. Non è un dizionario etimologico, non spiega solo qual è l'origine di un lemma, è un dizionario storico, racconta la vita di una parola, i significati che le sono stati attribuiti nel corso dei secoli, risalendo, appunto, alle origini.

"Attraverso questo strumento - spiega Pietro Beltrami, che dirige il progetto del Cnr per la realizzazione dell'opera - è possibile risalire alle più antiche attestazioni delle parole italiane, seguirne significati perduti o opposti a quelli in uso". E la storia della parole è affascinante: ad esempio, 'contenente' nel senso di 'contenitore' è registrato e datato dal 1334, cioè 250 anni prima di quanto registri il Grande Dizionario Italiano dell'Uso di Tullio De Mauro".

E chi immaginava che i termini 'influenza' e 'diabete' per indicare le due malattie, fossero usati in epoche così remote: "L'influenza, come malattia, è così chiamata in una lettera del 1387 di un medico pratese, più antica di 280 anni delle citazioni note a partire dal 1667 - sottolinea Beltrami -. Scrive il medico: 'E questa è stata una influentia generale (...) con febre, tossa, dolori di capo e debileçça di stomaco'. Ancora più anticamente, fin dall'opera di Restoro d'Arezzo, nel 1282 - prosegue Beltrami - la parola indica in particolare l'influsso degli astri sugli uomini o sui fenomeni naturali. Un altro nome di malattia, 'diabete', può essere retrodatato da 'ante 1492' al 1361".

Le scoperte, sfogliando online il dizionario, sono tante. Parole che nel corso dei secoli hanno assunto significati diversi, altre che si sono perdute ma riecheggiano nelle opere dei padri della lingua italiana, come Dante e Boccaccio, altre ancora che paiono modernissime e invece hanno origini antichissime. Sono scoperte preziose per gli studiosi, divertenti per i visitatori occasionali del sito : "Che sono tanti - osserva Beltrami - visto che abbiamo ricevuto lettere di gente che non ha nulla a che fare con il mondo accademico, ma è incappata in una parola per caso e vuole saperne di più".

Il Tlio è in continua evoluzione e si troverà solo su internet. "E' una scelta quasi obbligata - spiega Beltrami - intanto perché pubblicare online costa molto meno che stampare e si può raggiungere subito un pubblico molto ampio. Poi perché le ricerche continuano e non appena completata una voce la si può pubblicare, ampliare, correggere". Il bello di internet, insomma, che ha reso subito famose iniziative come quelle di Wikipedia.

A differenza dell'encliclopedia online, nata su internet e aggiornata da chiunque, Tlio è un progetto nato sulla carta, che ha colto al volo l'innovazione di internet. "Fu l'Accademia della Crusca, nel 1965, a dare il via al progetto - spiega Beltrami - poi nell'85 divenne competenza del Cnr e fino al '95 si lavorò per raccogliere la banca dati. Ma dal '96, ai primordi di internet, ci furono online le prime voci, proprio perché volevamo che studiosi e curiosi potessero accedere subito ai risultati delle nostre ricerche".

Oggi il Tlio fa il punto, con il rammarico tipico della ricerca italiana. A un progetto così ambizioso lavorano sei ricercatori, oltre al direttore Beltrami, due assegnisti e alcuni collaboratori esterni. Nonostante le risorse limitate le ambizioni non mancano: "Per ora lavoriamo con un'interfaccia provvisoria, ma ne stiamo preparando una più elaborata, per consentire ricerche più complesse". Perché il bello di internet è la profondità e quando si tratta di evoluzione della lingua le strade che si possono intraprendere sono molteplici.


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